È passato un po’ di tempo dall’ultimo post, ma visto il chiletto preso mi sono messa a ferrea dieta (la torta della scorsa volta è stata l’ultima torta che ho fatto e mangiato), percui. onde propinarvi minestroni dalle mille verdure e piatti snaturati da ogni sorta di grasso, ho pensato di mettere a dieta pure il blog, così, per misera auto-consolazione.. ;-)
In realtà, non era proprio nei miei programmi cucinare una bella focaccia come questa che vi presento oggi, ma cause di forza maggiore (leggasi: pranzo da amici dei miei genitori, mica si può andare a mani vuote!) mi hanno imposto di preparare qualcosa di appetitoso e godurioso che si potesse mangiare con le mani senza dover avere bisogni di piatti forchette ed affini. Logicamente mi è venuta in mente una focaccia, ma quale?
La Focaccia di Recco l’avevo vista in giro sulla rete qualche tempo fa, e me l’ero segnata. Diciamo che a prima vista mi ha subito ispirata, ecco :-)
Quindi, senza tanti ripensamenti, mi sono messa all’opera domenica mattina alle 8, e alle 11 la focaccia era pronta, bella e buona, e se non fosse stato per mia provvidenza di nasconderla, i miei se la sarebbero anche già sbafata.
La Focaccia di Recco è originaria della Liguria, precisamente di Recco, sfortunata cittadina che durante l’ultimo conflitto mondiale è stata più volte rasa al suolo dai bombardamenti. Ha ottenuto il riconoscimento IGP. Preparata semplicemente con farina, acqua, olio, sale e buon formaggio (è davvero indispensabile che lo stracchino sia buono, il gusto dipende da quello!), quindi gli ingredienti sono pochi ma devono essere di qualità! Per prepararla non vi serve molto tempo, anche perché l’impasto non deve lievitare ma solo riposare.
E’ una focaccia semplice, senza tante pretese, ma che vi riporterà indietro nel tempo, con la sua tradizione centenaria, quando le cose complicate ancora non esistevano e quelle semplici erano le migliori. E credetemi, che questa focaccia ne è davvero la prova schiacciante.
Se volete sapere altro sulla Focaccia di Recco, vi rimando alla pagina ufficiale dedicata a lei.
LA FOCACCIA DI RECCO
Ingredienti per una teglia:
500 g di farina Manitoba
250/270 ml d’acqua
50 ml d’olio d’oliva
10 g di sale
500 g di stracchino
Procedimento:
In una ciotola capiente, miscelare la farina. Mescolare a parte l’acqua e l’olio e sciogliere all’interno il sale. Versare il composto di acqua, olio e sale sulla farina ed iniziare ad impastare con le mani, prima dentro la ciotola, poi sulla spianatoia leggermente infarinata, finché otterrete un panetto morbido, liscio ed elastico. Potrebbe servirvi un altro po’ di farina, è tutto normale! Mettete il pnetto in una ciotola, coprite con un canovaccio e fate riposare un’oretta, anche due, più riposa meglio è.
Terminato il tempo di riposo, accendete il forno alla temperatura più alta (il mio arriva fino a 300°C).
Prendete l’impasto e dividetelo in due pezzi, pressappoco uguali.
Ungete con un po’ d’olio la teglia che userete.
Stendete con il mattarello su una spianatoia infarinata una parte dell’impasto, in una sfoglia rettangolare molto sottile, che avvolgerete sul mattarello e con la quale andrete a foderare la vostra teglia, tenendo i bordi leggermente alti. Tagliate la crescenza a pezzi, e disponeteli sulla sfoglia in modo regolare. Prendete l’altro pezzo di impasto, stendetelo fino, arrotolatelo sul mattarello e posizionatelo sopra la crescenza, sigillando bene i bordi con i rebbi di una forchetta. Spennellate la superficie della focaccia con poco olio e spargetevi un po’ di sale. Con le dita, “pizzicate” la sfoglia superiore seguendo la disposizione della crescenza, dovrete ottenere dei buchini, di modo che l’aria calda possa uscire non facendo bruciare la focaccia. Infornate per circa 10 minuti, l’alta temperatura farà sì che il formaggio si sciolga, ma senza asciugarsi troppo.
Una volta cotta, estrarla dal forno, lasciarla raffreddare un po’ e poi procedere servendola tagliata in rettangoli.
NOTE:
- non è indispensabile l’uso della farina Manitoba, utilizzata più che altro per l’alto contenuto di glutine (proteine). Se non l’avete, usate pure la 0.
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