martedì 24 gennaio 2012

A not very English Plumcake, but a very delicious one

Ovviamente ciò che sto per dire verrà riconosciuto come verità universale, ma io lo dico lo stesso: a scuola mi annoio terribilmente. E mettiamo in chiaro una cosa: a me piace la scuola! Mi piace studiare, imparare, apprendere. La mia mente ha un bisogno continuo di essere “rigenerata”. Ma cavolo,  con certi professori, durante certe ore, non cadere nella tentazione di dormire è davvero cosa difficile!
E così, tra uno sbuffo, uno sbadiglio e quant’altro, a volte mi capita di mettermi la testa tra le mani e pensare…una cosa che da sempre mi contraddistingue: i miei vaneggi sono dei veri e propri film della durata di ore e ore! Penso a qualunque cosa, penso a tutto. In questo non ho davvero limiti.
Oggi, per esempio, mi sono ricordata del fatto che l’indomani non avrei avuto nulla da mangiucchiare la mattina per la colazione. Sacrilegio! Non si può non avere nulla da mangiare la mattina! Sono una sfegatata sostenitrice della solita solfa “la colazione è il pranzo più importante della giornata, si deve mangiare a colazione!”e quindi per me è indispensabile trovare qualcosa di dolce, di appetitoso, ma allo stesso tempo di leggero per il primo pasto del giorno.
Ebbene, tutto ciò che cerco la mattina per iniziare con sprint la giornata, lo trovo nel mio buonissimo Plumcake ;-)

Il Plumcake è un tipico dolce inglese, rettangolare, che solitamente si prepara aggiungendo all’impasto base di uova, burro, zucchero, farina e lievito anche dei canditi, d’arancia o cedro, e dell’uvetta sultanina.
Dato che, però, a me non piacciono né i canditi, né l’uvetta –o meglio, non particolarmente- ho preferito ometterli e rendere il mio Plumcake più soffice con l’aggiunta dello yogurt.

Questa, quindi, è la ricetta che utilizzo nei casi in cui abbia voglia di una colazione British, buona, genuina e leggera: mangiare una fetta di questo dolce delicato con una vivace spremuta d’arancia e un candido bicchiere di latte è la ricetta perfetta per iniziare nel modo migliore la giornata! :-)

A NOT VERY ENGLISH PLUMCAKE, BUT A VERY DELICIOUS ONE


Ingredienti, per uno stampo rettangolare da 30 cm
130 g di zucchero a velo
2 uova
1 pizzico di sale
400 ml di yogurt alla vaniglia
100 g di burro fuso
280 g di farina manitoba
1 bustina da 16 g di lievito chimico in polvere

Preparazione:
In una ciotola si sbatte lo zucchero con le uova e il sale, per un bel po’, fino a che il composto risulterà gonfio e giallino. Allora si aggiunge lo yogurt e lo si mescola bene, poi si aggiunge il burro fuso tiepido e si mescola; per ultima, si aggiunge la farina setacciata con il lievito e si mescola ancora. Ora, di solito io faccio lievitare l’impasto nella ciotola in un luogo tiepido per circa 1 oretta, 1 oretta e mezza, poi lo trasferisco nello stampo -imburrato e infarinato- e lo cuocio in forno caldo a 180° per 35-40 minuti. Se voi non avete pazienza di aspettare il tempo di lievitazione, oppure volete sganasciarvi subito il dolce, oppure ancora avete un impegno e dovete far veloce, potete benissimo non far lievitare il Plumcake e procedere subito alla cottura del dolce: verrà delizioso ugualmente ;-)

NOTE:
- potete utilizzare qualunque gusto di yogurt voi preferiate: solitamente io uso o vaniglia o limone, per ottenere un dolce dal gusto abbastanza neutro e che quindi piace a tutti!
-Inoltre, si può anche arricchire con frutta -sia fresca, che secca, che disidratata!-

giovedì 19 gennaio 2012

La crêpe parfaite

Molto spesso il pomeriggio ho voglia di una merenda dolce, coccolosa. Ma non troppo pesante. A volte quindi mi lancio su fette biscottate con marmellate, a volte sul classicissimo cappuccino con taaanta schiuma, altre....altre volte sulla crêpe ;-)
Ringraziando i cugini Francesi quindi, oggi vi propongo questa ricetta, quella che secondo me è la migliore. Saporita, buonissima. La ricetta...diciamo che non viene proprio da una francese doc, ma vabbè...vogliamo bene lo stesso alla cara Martha ;-)

Oggi post stile sms, ma sono di corsaaaa

La crêpe parfaite

photo by John Paul Urizar

Ingredienti, per circa 8/10 crêpes (a seconda delle dimensioni) :
(ricetta di Martha Stewart)
55 g di farina 00
25 g di zucchero
1 pizzico di sale
1 uovo
165 g di latte
20 g di burro fuso
Aromi a piacere –io di solito, uso : scorza grattata di limone o d’arancia oppure estratto di vaniglia-

Preparazione :
Mescola in una ciotola farina, zucchero e sale. A parte sbatti l’uovo e poi aggiungi il latte. Unisci uova e latte alla ciotola della farina, mescola benissimo e poi unisci alla fine anche il burro fuso freddo sciolto precedentemenete con 1 cucchiaio d’acqua e sbatti bene, non devono esserci grumi ! riposo in frigo di 1 ora circa. Scaldare una padella antiaderente –in alternativa l’apposita padella per crêpes, se siete fortunati e ce l’avete ;-) ungere con pochissimissimo olio o burro, calarci sopra un mestolino di pastella, far roteare bene l’impasto ve cuocere 2 minuti x lato. Sollevare e adagiare su un piatto.

Ma il comdimento ?
Via libera alla fantasia ! Le crêpes sono altamente personalizzabili ;-)
Questi i miei abbinamenti prediletti :
-crêpe spalmata di miele, con pere a fettine sottili, noci schiacciate e zucchero di canna ;
-crêpe spalmata di panna montata con frutti di bosco freschi irrorati di limone ;
-crêpe con arance caramellate
-crêpe con burro, zucchero, e limone
-crêpe con mela a fettine sottili irrorata di cannella e limone con mandorle tostate a lamelle


Buona crêpe a tuttiiiii :-) 


giovedì 5 gennaio 2012

Alla scoperta di nuovi ingredienti: Biscotti allo zenzero e miele


Allora, com’è questo 2012?!
Lo so, lo so, è appena iniziato ma io sono già piena di propositi che….alla fine non riuscirò mai a realizzare! Ma vabbè, i sogni son belli per questo, perché forse in fondo al cuore e all’anima si ha un po’ la certezza che non si riuscirà a metterli in atto :- )
Ma dando uno schiaffo a questo mondo dorato e magico intriso di sogni e passando alla vita, quella vera, oggi vorrei raccontarvi di un ingrediente che, seppur conoscessi da tempo e m’intrigasse alquanto, non avevo né mai utilizzato né mai…comprato! Poi ecco, così d’impulso, mentre correvo tra le corsie del supermercato il 24 di dicembre -sisi alla vigilia di Natale!-  per delle cosucce che sistematicamente quando ti servono non le hai, l’ho preso al volo dallo scaffale e l’ho acquistato, speranzosa di usarlo magari per impreziosire qualche piatto per il pranzo del 25. Sicuramente vi starete chiedendo…o starete pensando… ma chissà che cosa hai mai comprato questa! Bhè, in effetti, nulla di così esclusivo o chic o tanto acclamato…ho acquistato il mio primo zenzero! Che roba scema, vero?!

Si perché potrebbe sembrare una cosa banale, addirittura stupida, ma voi ci avete mai pensato al fatto che esistano così tante cose –non necessariamente culinarie- che noi non abbiamo mai provato o molte volte addirittura mai conosciuto? E che magari queste cose poi, una volta provate, vi piacciono talmente tanto che da lì in poi non ne potrete più fare a meno? Sarebbe da incoscienti continuare ad ignorarle, continuare ad utilizzare sempre la stesse cose, non allargare mai le proprie vedute, non concedersi il diritto –o dovere,  seconda dei punti di vista- di far entrare un po’ di tutte le culture del mondo nella nostra. Io sono partita proprio dallo zenzero! E voi, da cosa partirete voi?


Il tuo Cristo è ebreo e la tua democrazia è greca. La tua scrittura è latina e i tuoi numeri sono arabi. La tua auto è giapponese. Il tuo caffè è brasiliano. Il tuo orologio è svizzero e il tuo walkman è coreano. La tua pizza è italiana e la tua camicia hawaiana. Le tue vacanze sono turche, tunisine o marocchine. Cittadino del mondo, non rimproverare al tuo vicino di essere straniero !!!
Quindi, lo zenzero! Cito da Giallozefferano.it:
Dello zenzero in cucina si usa principalmente la radice fresca, o la sua polvere essiccata, ma anche  i germogli, le foglie e le infiorescenze vengono consumati crudi o cotti.
Viene usato in gastronomia come spezia per il suo profumo pungente e il delizioso sapore leggermente piccante, ma anche in liquoreria, nell'industria della
birra, nella produzione della frutta candita e di confetture. Nei paesi anglosassoni, oltre al suo vasto impiego nella produzione della birra, viene utilizzato anche per produrre il Gingerale, una bevanda analcolica e gassata preparata con lo zenzero, simile alla nostra acqua tonica.
Lo zenzero si abbina molto bene con carne, pollame, crostacei, pesce e cacciagione; è inoltre molto utilizzato per preparare torte, biscotti (specie quelli natalizi) e dolci secchi in genere; si usa per aromatizzare bibite (aperitivi e sciroppi), salse e creme.



La ricetta proviene dal libro “Muffin e dolcetti” edito da gribaudo di cui vi ho già parlato.
Allora, parlando sinceramente, mi aspettavo un po’ di più da questi biscotti. Me li aspettavo più morbidi, della consistenza simile ad un amaretto morbido, e invece no, sono più “frollosi”. Dal punto di vista delle papille gustative, invece, il sapore che prevalica è senza dubbio quello del miele: quello dello zenzero si percepisce più alla fine, lasciando un gusto frizzantino in bocca che non a me non è dispiaciuto. La scorza d’arancia invece, quasi non si sente. Nel complesso mi sono piaciuti, ma non troppo.
Et voilà, la ricetta!


BISCOTTI ALLO ZENZERO E MIELE
Ingredienti per 30 biscotti:
350 g di farina 00
100 g di zucchero di canna
Un pizzico di sale
½ cucchiaino di bicarbonato e ½ di lievito chimico
1 cucchiaio di zenzero in polvere, colmo!
La scorza grattata di ½ arancia biologica
125 g di burro
65 g di miele, io ho usato un comune millefiori
1 uovo sbattuto

Procedimento:
In un pentolino sciogliere a fuoco dolce il burro col miele; setacciare in una ciotola gli ingredienti secchi (farina, zucchero, sale, bicarbonato, lievito, zenzero), miscelarli bene e aggiungere il composto di burro e miele che si sarà un po’ raffreddato. Aggiungere anche la scorza d’arancia e l’uovo sbattuto, quindi lavorate l’impasto con una forchetta fino a renderlo compatto. Impostare il forno a 180°. Con un cucchiaino prelevate dell’impasto, dategli la forma di una pallina leggermente schiacciata ed adagiatela su una teglia con carta forno. Infornate per circa 15-20 minuti e poi lasciar raffreddare su una gratella.

lunedì 19 dicembre 2011

Si dà il via alle pazzesche infornate di biscotti di Natale!

Per me ormai succede da 5 anni.
Ogni 22 dicembre di ogni anno impiego kili di burro, farina, zucchero, uova e sfogo tutta la fantasia, la creatività e la passione che ho. Ma per fare cosa, vi chiederete voi. Ma per fare i biscotti di Natale da regalare, no?!
Eh già.
Credo che ricevere come regalo di Natale dei piccoli, ricchi e colorati pacchettini contenenti golosità ad alto tasso calorico sia un vero piacere! Non c'è nulla di più genuino e, soprattutto, sentito, che ricevere -e fare- regali mangerecci home-made, che siano biscotti tradizionali o rivisitati o preparati per cioccolate in tazza dai gusti strambi ed originali, fino ad arrivare a slurposi sughi per la pasta o eleganti barattoli conciati per le feste contenenti verdure sott'olio e frutta sotto spirito.
Credo sia uno dei modi più carini per far vedere alle persone care quanto teniamo a loro. E così il cucinare diventa un gesto di puro e sincero affetto, un espediente per far capire che ciò che abbiamo sfornato dal nostro forno è stato fatto davvero col cuore!
Insomma, neanche da paragonare al comprare in fretta e furia alle 18 della sera del 24 oggetti per amici, parenti e compagnia bella che poi, nel migliore dei casi, faranno bella vista di sè, per giunta tutti impolverati, in qualche triste vetrinetta che si potrebbe definire "la vetrinetta dei regali inutili di Natale"!
Inoltre, ha pure un vantaggio: è economico!
Eh sì, perchè se voi fate tanti biscottini di frolla e poi li decorate o con la glassa, o con qualche ghirigoro di cioccolato, o con qualche pezzettini di frutta secca, o con la marmellata accoppiati a due a due, non spendete mica tanto eh!

Proviamo a fare 2 conti, per una bella dose di frolla (80 biscotti abbondanti) occorrono:
-farina (1 kg, 0,50€)
-zucchero (1 kg, 0,98€)
-burro(500g, 3,85)
-uova(confezione da 6, 1,25€)
-aromi vari (buccia di limone: limoni, 1,20€ al kg; vaniglia, 3 stecche: 3,75€)
TOT: 11, 63 €

Insomma, se con questa dose riuscite a fare 8 pacchettini, contando 10 biscotti a testa, per ogni pacchettini spendereste circa 1,45€ a testa! Mi sembra un ottimo risultato, che ne dite? Certo, non ho calcolato il costo dell'impacchettamento, ma io per quello utilizzo gli "scarti" della carta da regalo avanzata, e la decoro a mano, così vien fuori pure qualcosa di altamente personalizzato :-) quindi, costo quasi nullo!
Poi per le decorazioni io utilizzo solitamente ciò che ho in casa, e vi invito a fare altrettanto :-)

Ciò che non deve assolutamente mancare, però, è la fantasia! Se avete quella, avete già fatto tutto il lavoro!

Insomma, io dopodomani inizio! Volete un'anteprima?! Eh?!
Allora, come di consueto: 
  •  le pastefrolle, con questa ricetta -per me, la migliore-
  • i Lemon Meltaways, presi da lei
  • i Chocolate Crinkles, presi invece da lei
Prometto poi di farveli vedere, intanto, se volete fare come me, le ricette ve le ho fornite, quindi... non vi resta altro che provare!

E allora...non mi rimane altro che dirvi...

Buone sfornate di biscotti, ragazze! :-)

domenica 11 dicembre 2011

Cuori di vaniglia

Succede sempre così: quando ti vietano qualcosa, non c’è cosa che porti maggior libidine dell’infrangere la regola. Nel caso in cui, poi, sia tu stessa a vietarti categoricamente di introdurre in bocca qualsiasi cibo che potrebbe essere assolutamente “dannoso” per quella che è –o dovrebbe ;-)- essere considerata dieta, bhe, ma allora…dove sta il problema?! Qualcuno aveva forse promesso di mantenerla, questa dieta?! Ma scherziii?!
Ma io dico, ma come si fa a resistere alla Signora delle Tentazioni, ovverosia quella malefica vocina che incessantemente ti dice “ma sì, dai dai, che un biscottino al burro profumato di vaniglia e limone te lo puoi mangiare, dai dai, è solo un innocente e candido biscottino al burro!!!” ma certo, che cavolo vuoi che sia un biscottino al burro?! Solamente un concentrato di calorie, grassi e zuccheri che, ammettilo, non smaltirai nemmeno con 72 ore di corsa ;-)
Ma…alla fine…se non si dà retta al fatto che: certo, non lo smaltisco nemmeno con 72 ore di corsa… ma, invece, si dà retta al fatto che: ok, sono a dieta, ma qualcuno aveva detto che sgarrare ogni tanto fa bene! …al fatto che: ho bisogno di zuccheri e grassi per scaldarmi, è una giornata tanto grigia e fredda! …al fatto che: giuro giuro giuro, mi fermo ad un biscotto solo! …al fatto che: tanto finora sono stata brava, è giunto il momento di concedersi qualche coccola!

Bhe…allora…

Che biscottino al burro sia!!!

Come avrete capito, l’altro giorno avevo una irreprensibile e accesa voglia di…biscotti al burro! Avvolti dal profumo inebriante e dolce della vaniglia, e resi un pizzico frizzanti dal profumo acidulo regalato da pochissima scorza di limone grattugiata, questi biscotti sono perfetti per accompagnare un thè caldo in compagnia delle amiche, sono sublimi anche per essere mangiati così, al nature, diventano invece eleganti se inzuppati in poco cioccolato fondente fuso –io non l’ho fatto sennò…mica mi fermavo ad un biscotto solo!- e, dato che siamo in periodo di regali mangerecci, sono perfetti per essere regalati se li fate a forma di alberello di natale, di pacco regalo, o di pupazzo di neve e se poi li abbellite con delle glasse colorate!

Questi biscotti, insomma, croccanti al punto giusto, non vi faranno di certo pentire per lo sgarro alla “dieta”….fateli!!! Perché, oltre al fatto che sono buonissimi, sono pure relativamente veloci.

Con questa ricetta partecipo al giveaway di “Arabafelice in cucina”: “Marthellati!”

Cuori di vaniglia



Ingredienti per circa 25 biscotti a forma di cuore:
150 g di burro di ottima qualità, freddo di frigo
125 g di zucchero semolato
210 g di farina 00
1 bacca di vaniglia
Una grattatina di scorza di limone non trattato

Procedimento:
in una ciotola, sbattete il burro freddo tagliato a pezzettini piccoli con lo zucchero, per almeno 5 minuti. Deve risultare una massa morbida e montata. Aggiungete i semini della bacca di vaniglia, incidendola a metà nel senso della lunghezza ed estraendo i semini con l’aiuto di un coltellino. E la buccia di limone –mi raccomando, ne basta proprio poca-. Mescolate bene e poi aggiungete anche la farina setacciata, formate una palla che poi avvolgerete in pellicola e lascerete riposare in frigo per un’oretta. Trascorso il tempo di riposo, riprendete la pasta, lavoratela poco, stendetela ad uno spessore di 1 cm, anche 1 cm e mezzo, e ritagliate i biscotti con le apposite formine, nel mio caso a forma di cuore. Adagiate i biscotti in una placca rivestita di carta forno e cuocere in forno caldo a 180° per 13 o 15 minuti, comunque fino a che i bordi saranno dorati.
Consumare preferibilmente a partire dal giorno dopo, sono molto più buoniiii ;-)

NOTE:
- Se preferite, potete omettere la scorza di limone grattugiata, io l’ho messa perché adoro il connubio vaniglia-limone!
- So che è tanta, ma non dimezzate o diminuite la dose di burro: sono sempre biscotti al burro, alla fine! E proprio questo regala una fragranza incredibile al biscotto!
- Come avete visto, la ricetta non presenta uova: quindi questi biscotti possono essere mangiati anche da chi ne è intollerante ;-)

giovedì 24 novembre 2011

Coffee chocolate rhum muffins

Era davvero tanto tempo che non sfornavo muffins, e, si sa, quando la voglia di dolce attacca…attacca in maniera proprio forte :-) quindi, mettiamola così…insomma ieri pomeriggio mi è saltata fuori una voglia strana…quella di fare muffins per la colazione, ooovviamenteee! Poteva essere una voglia al di fuori dell’ambito culinario secondo voi?! Hehehe ma che, scherziamo?!?! ;-)
Così, tanto ero pure annoiata, faceva freddo -la scusa di accendere il forno per scaldarsi è sempre valida, no?!- mooolto casualmente mi sono ritrovata a sfogliare il libro acquistato quest’estate per una somma sui tipo 6€, intitolato appunto “Muffin e dolcetti”edito da Gribaudo. Che adesso, sinceramente, ma voi lo prendereste mai un libro tutto su muffin per 6€??? No è che pensi, bhe 6€, ci saranno solo ricette all’altezza dei 6€, no????
E invece, care ragazze….noooo! il libro è validissimo, ci sono ricette davvero originali  corredate di foto davvero belle, e per di più è diviso per sezioni: muffin con frutta fresca o secca, con il cioccolato, per le occasioni speciali, semplici delizie, e…un occhio alla salute!!! Quindi, siiiiii, ci sono anche ricette –quasi- dietetiche :-) :-) :-)
Prima o poi le provo tutte, promesso!!!

Quindi, vi propongo questi muffin, buoni buoni, cioccolatosi quel tanto che basta, che sanno di caffè –e scusate se è poco, io la mattina mi sveglio solo con quello…muffin al caffè e caffè forte, che c’è di meglio??- e che profumano di Rhum e mandorla!!!
Non abbiate paura, che i sapori non si confondono assolutamente, sono ben equilibrati: per primo ti avvolge il cacao, per poi lasciare spazio al caffè che si mescola col Rhum e alla fine un piacevole aroma di mandorla sorprende il palato.


Ho apportato alcune variazioni rispetto alla ricetta originale, quindi sbarrate riporto le dosi originali!

COFFEE RHUM MUFFINS
Per 12 muffins, ingredienti:

225 g di farina 00  125 g di farina 00 e 100 g di farina integrale biologica
2 cucchiai rasi di cacao amaro in polvere
1 pizzico di sale
8 gr di lievito chimico
115 g   85 g di burro
150 gr di zucchero di canna
1 uovo
110 ml 150 ml di latte
1 cucchiaino di estratto naturale di mandorla
2 3 cucchiai di caffè forte
1 cucchiaio di caffè solubile istantaneo in polvere
1 cucchiaio di Rhum
55 g di cioccolato fondente
25 g di uvetta

per guarnire:
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di cacao amaro
1 cucchiaino di pimento

procedimento:
preriscaldate il forno, ventilato a 190°. in una ciotola capiente, mescolate le 2 farine, il cacao, il sale e il lievito. In un'altra ciotola lavorate il burro molto morbido con lo zucchero. Quando saranno amalgamati aggiungete l'uovo, i latte, l'estratto di mandorla, il Rhum, il caffè e per ultimo il caffè solubile. Unire, come di consueto, il composto liquindo a quello secco e mescolare, ma non troppo. Distribuite l'impasto in 12 pirottini riempiendoli per 2/3 e cospargete sopra di ognuno abbondante zucchero di canna, il cacao ed il pimento precedentemente mescolati, così formeranno una bella crosticina croccante.
infornare per 20 minuti.

Alla prossima muffin's recipe, che credo arriverà molto presto :-)

mercoledì 9 novembre 2011

Storia della mia prima crostata al cioccolato.

Va a finire sempre così.
Che le cose vengono fuori sempre all’ultimo.
E, se da una parte gli imprevisti mi divertono perché mi mettono addosso un’adrenalina ed un’euforia incredibili, dall’altra, quando l’imprevisto si identifica con un invito a cena dell’ultimo minuto e che, tra le altre cose, presuppone il fatto che sia ovviamente tu a dover portare il dolce, bhè, questo mi piace un po’ meno. Ma solo per il fatto che non so mai decidere quale dolce portare! Insomma, tutte le donne andrebbero in crisi perché non sanno assolutamente cosa mettere, mentre io…io sì, vado in crisi perché non so quale dolce portare ;-) infatti, nonostante abbia un faldone infinito di archivi di ricette di torte e di biscotti e di bavaresi e di crostate e bla bla bla che, o ho già provato, o o devo ancora provare. E quindi, data la mia totale disperazione con annesso cervello in pappa, per la scelta del così tanto declamato dolce mi affido a mio fratello –che non mangia mai i miei dolci-, a mio padre –che li mangia, ma ci trova sempre difetti :-)- e a mia madre –che mangia e tace, quindi acconsente haha J-. Questa volte i tre moschettieri avevano scelto una crostata al cioccolato…che??? Una crostata al cioccolato??? Ma la cena era a base di pesce!!! Ma, nonostante i miei suggerimenti, -ok., volevo proprio corromperli, perché, eccheccavolo, col pesce ce vo’ la crostata al limone o al limite all’arancia, o, ok, vi lascio passare pure il pompelmo, ma il cioccolato nooo!!!- loro volevano proprio una crostata al cioccolato. Alla mia domanda, se una crostata al cioccolato non fosse troppo un classico e pure monotono, loro mi rispondono: ma nooo, ma che scherziii??? –occhi stralunati: i dolci al cioccolato vanno sempre bene!!! Ok. Io mi arrendo, e vi faccio sta benedetta crostata al cioccolato, ma…aspetta n’attimo. Io non ho mai fatto una crostata al cioccolato!!! O-M-I-O-D-I-O!!!!

Quindi, mentre mi interrogavo sul perché andassi sempre ad impegolarmi su cose difficili, avevo già la soluzione in tasca. Mi ricordo infatti di una “Torta golosa al cioccolato” vista da lei: detto fatto, il tempo scrivere la ricetta e ho accontentato quei 3 scimmioni affamati di crostata al cioccolato che mi ritrovo in casa :-)

Questo è ciò che ne è uscito: al contrario delle mie previsioni, una crostata buonissima: la frolla morbida e leggermente saporita alla mandorla racchiude una ganache raffinatissima al cioccolato fondente (io consiglio di usare un 70, massimo 72% di cacao, lei invece consiglia un 68%). Se lasciata in frigo fino al momento di servire, il ripieno sarà leggermente più sodo, ma sciogliendosi comunque in un attimo appena mettete in bocca la fetta. Se invece preferite un dolce un tantino più morbide e scioglievole, tirate la torta fuori dal frigo circa un’oretta prima di servirla!
Peccaminosa ed assolutamente elegante e buona, ottima in entrambi i casi!

STORIA DI COME NASCE LA MIA PRIMA CROSTATA AL CIOCCOLATO :-)



Well, si inizia con un bel guscio di pasta frolla: si lavorano con una forchetta 150 gr di burro ammorbidito, il quale sarà ben felice di unirsi delicatamente ad un pizzico di sale, a 140 gr di zucchero a velo, alle mandorle, un 65 gr, ridotte in polvere: amalgamate bene il tutto, e poi unite 1 uovo e un tuorlo, incorporate, e poi tuffateci 100 gr di farina 00, incorporandola bene fino a che il composto sarà omogeneo: a questo punto uniteci altri 190 gr di farina 00 e formate una palla, che metterete in mezzo a 2 fogli di pellicola, la schiaccerete col mattarello fino a darle la forma di un disco, e che poi metterete in freezer fino a che si sarà indurita. Quando sarà pronta, la tirate fuori, la rimaneggiate un po’ e la stendete in una tortiera da crostata di 26-28 cm (vi avanzerà della frolla, fateci dei biscottini!!!), la rimetterete in freezer per mezz’ora. Nel frattempo riscaldate il forno a 160° ed infornate la tortiera per circa 20 o 25 minuti.
Ed ora via colla ganache! Portate ad ebollizione 250 ml di panna con un cucchiaio mooolto generoso di miele millefiori, mentre 350 gr di buon cioccolato fondente si staranno sciogliendo al microonde. Quindi, versiamo 1/3 della panna bollente sul cioccolato, mescoliamo bene benissimo, e poi aggiungiamo il resto della panna. Lasciamo intiepidire e poi ci buttiamo 50 gr di burro. Non assaggiatela, sennò ve la finite col cucchiaio!!! Ora, mi è balenata in testa un’idea: volevo aggiungerci un pizzichino di peperoncino in polvere…ma poi ho desistito. Se voi volete provare, fatelo! Io sono curiosissima ;-)
Ora, il guscio di frolla sarà freddo, per cui ci versate dentro questa meravigliosa ganache, livellate bene, e lasciate riposare in frigo per circa 6 ore.
Eventualmente potete decorarla, io ho fatto delle strisce con i rebbi della forchetta!

FATELA FATELA FATELA, perché, oltre ad essere stramegabuonissima, vi farà fare una stramega figurone! :-)