Le ore più stressanti della giornata, quelle a cui ci arrivi davvero strenuamente, vanno dalle 7 alle 9 della sera.
Sono soltanto due ore, ma due ore di fuoco incessante.
Specialmente per una donna.
Contemporaneamente, bisogna: pensare a cosa preparare per cena, vedere se si hanno gli ingredienti per preparare quello che si aveva pensato, mettere in pratica quello che si era pensato nel caso si abbiano gli ingredienti, mentre, nel caso non in cui si disponga di essi, cambiare idea; preparare la tavola, ah poi, certo, bisogna preparare anche il contorno, le verdure, riempire la brocca dell’acqua, stare attente che non si bruci quello che si sta preparando. Poi finalmente si mangia. In non più di 30 minuti però, che poi diventa troppo tardi per: spreparare la tavola, pulire i piatti e metterli in lavastoviglie, azionare la lavastoviglie, pulire i fornelli e il forno nel caso in cui lo si abbia utilizzato, pulire il microonde, riporre tutti gli oggettini che anziché facilitare la vita da casalinghe, ce la complicano e basta, poi si passa alla lavatrice e, infine, ci si deve lavare, preparare i vestiti coordinati alle scarpe per il giorno seguente, organizzare la borsa / zaino per la scuola, puntare la sveglia, e poi…ancor prima di appoggiare il didietro sul divano, si sta già ronfando.
A questo punto, immagino capirete perché si cerchi sempre di inventarsi qualcosa per la cena che non superi 1 ora tra preparazione e cottura :-)
Dato che ultimamente a casa mia il tram-tram serale dalle 7 alle 9 quotidiano è sempre così, se non, a volte, pure peggio, lol, ieri sera mia mamma ed io eravamo letteralmente in preda al panico per la solita scemenza: che si fa oggi per cena?
Cavolini, erano già le 19, tra meno di un’ora sarebbero arrivati a casa due lupi famelici alias mio fratello e mio papà che, in meno di 60 secondi, si sarebbero catapultati a tavola con già in mano forchetta e coltello, e, credetemi, se non avessero trovato qualcosa di mangereccio sopra il piatto, non si sarebbero fatti tanti problemi a sbranare mia mamma e me ;-)
Quindi, aprendo il frigo, ho notato una confezione di quelle paste brisee impacchettate, un po’ tristi, ma miracolose in situazioni come queste, e ho pensato: pasta brisee + radicchio + noci + ricotta = evvai di torta salata!!!
Come prepararla, mi è venuto in mente proprio mentre tiravo fuori gli ingredienti dal frigo. Sono andata di fantasia, di cuore e d’istinto.
Ne è venuta fuori una torta salata davvero meravigliosa.
Un guscio morbido che racchiude al suo interno una ricca sorpresa soffice di ricotta mischiata a radicchio frullato, un ripieno che contrasta con la croccantezza delle noci spezzate che, a loro volta, si perdono dentro un ultimo strato di radicchio stufato e lasciato intero a ciuffi. Una grattata di parmigiano per dare un po’ di sapore e il gioco è fatto.
Fatela, non sapete cosa vi perdete.
E in più…si fa in meno di un’ora, se obbligate la mamma a sgusciarvi le noci... come ho fatto io ;-)
LA QUICHE DELL’ULTIMO MINUTO AL RADICCHIO DI TREVISO, RICOTTA E NOCI
Per 4:
Iniziamo con il radicchio. Sciacquetene ½ kg circa, asciugatelo e fatelo appassire per 5 – 8 minuti in padella con 2 scalogni sminuzzati. Nel frattempo, mescolare 250 g di ricotta fresca con un uovo, sale, pepe e peperoncino quanto basta. Sgusciate una quindicina di noci più o meno, rompete i gherigli con le mani, ma lasciateli abbastanza in pezzi grossi, metteteli da parte. Se il radicchio è cotto, frullatene circa la metà con il minipimer, aggiungendo un cucchiaio di salsa di soia, e aggiungetelo poi alla ricotta. Mescolare bene e farcire una tortiera (24 cm) foderata con la pasta brisee. Sopra la crema di ricotta e radicchio, se volete, mettete qualche funghetto sotto’olio strizzato, non ci sta male! Sparpagliate ora la metà delle noci spezzate. Sopra le noci, completate con il resto del radicchio ancora intero, e poi sopra quest’ultimo adagiare il resto delle noci. Completare con una generosa grattata di grana, grattugiandolo con i fori grossi della grattugia.
Infornare a 200° per circa 20 – 25 minuti.
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