Ho sempre pensato che un pranzo non possa essere definito tale se non presenti come primo piatto la pasta. Pure in bianco, che tanto è bona lo stesso ;-)
La pasta, infatti, è la cosa che mi ricollega di più la mia famiglia. Mio padre infatti, -ma come del resto il mio nonno materno-, sostiene fermamente che a pranzo si debba mangiare ognissantoggiorno la pastasciutta, sia d’estate che in inverno, sia a Natale come a ferragosto. È intransigente su questo. Se mia mamma prepara i tortelli o il risotto, lui si fa la pasta. Se la pasta è in bianco, lui se la condisce col sugo di pomodoro, direttamente dal frigo al piatto (non lo trovate schifoso? Io si!). Ovviamente c’erano delle ferree regole anche sull’orario in cui si doveva mangiare la pasta, ma specialmente quello a cui teneva di più papà –anzi, tiene- è la quantità di pasta per porzione. Lui ne calcolava esattamente 70 grammi a testa, se voleva fare le cose in grande invece, 75 grammi ;-), che si dovevano consumare intorno alle 13, o 13 e mezza. Sempre meglio del nonno, tuttavia, che se alle 12:30 il pasto non era in tavola, diventava iracondo nei confronti della nonna, la quale, stanca di mangiare così presto, lo ammoniva col mestolo! Sono bei ricordi, che mi piace tener vivi. Mi sono accorta in questo ultimo periodo che la mia famiglia non vanta così tante tradizioni familiari, tipo il pranzo della domenica, oppure cibi destinati ad essere consumati e preparati per un preciso giorno di festa. Forse l’unico che ho è il rito di preparazione dei Frati, un dolce tipico Sardo che si prepara durante il periodo di carnevale: sono delle ciambelline di pasta lievitata profumata di Rhum, arancio e vaniglia, che vengono poi fritte dopo un riposo di 24 ore. Ogni anno la mia nonna paterna le prepara –quest’anno ha saltato, causa braccio rotto-, però non lo sento come una tradizione, probabilmente perché non li ho mai preparati assieme a lei, nonostante lo abbia sempre desiderato. Mi rifarò di certo il prossimo carnevale, non vorrei che la nonna se ne andasse senza che mi abbia insegnato come si fanno.
Insomma, se qualcuno mi chiedesse: una parola che descriva la tua famiglia, io direi “pasta”!!!. Ogni giorno cerco di inventarmi un condimento diverso, perché le cose sempre uguali non piacciono per niente, e, dopo vari esperimenti –alcuni buoni, altri decisamente no- sono giunta alla conclusione che quella che vi propongo oggi è la pasta che finora mi piace di più, seguita da quella alla crema di gorgonzola che vi racconto un altro giorno.
I miei, specialmente mio papà, a tavola non fanno mai troppi complimenti, anzi. Se un piatto mi è uscito davvero buono e ben fatto, sia alla vista che al palato , mio papà si limita a dire: “buono!”; il che, tradotto per chi non conosce Sergio, significa: “questo piatto è veramente buonissimo!!!”. Ovviamente, questa pasta è stata segnalata come “buona!”
Ingredienti per ¾ persone:
Spaghetti (io calcolo 80 gr a testa)
Tonno fresco a pezzetti, 300 gr
Pomodorini ciliegia maturi, 300 gr circa
Olive nere tostate col nocciolo, circa una decina
Poco scalogno
Uno spicchio d’aglio
Un peperoncino essicato
Vino bianco, circa mezzo bicchiere
Prezzemolo q.b.
Olio evo
Sale & pepe
Preparazione:
Mentre cuocete la pasta in acqua salata, in padella fate soffriggere in olio caldo lo scalogno, lo spicchio d’aglio col peperoncino; aggiungete poi il tonno e cuocete per 10 minuti. Sfumate col vino bianco, aggiungete i pomodorini lavati a tagliati in quarti, fate cuocere a fuoco vivace per 5 minuti, poi aggiungere le olive a pezzi (denocciolate ovviamente!) e il prezzemolo, far andare ancora un po’ e condire con prezzemolo, sale e pepe. A questo punto togliete lo spicchio d’aglio e anche il peperoncino! Scolate la pasta tenendo un po’ d’acqua di cottura da parte e buttatela in padella col sugo, girate bene aiutandovi con l’acqua di cottura della pasta e servite.
NOTE:
- per chi volesse rendere la ricetta più leggera, potrebbe evitare il soffritto cuocendo direttamente il tonno con poco olio, scalogno, aglio e peperoncino ed inoltre sostituendo il vino bianco con poca acqua. Ovviamente perde molto in fatto di gusto!
- essendo una pasta con un condimento non troppo aggressivo, anzi, piuttosto delicato, le olive ce vogliono assolutamente tostate e col nocciolo, che je dà moooolto più gusto! E il tonno, bhè, quello fresco di pescheria sarebbe da preferire, ma se non ne avete la possibilità....usate quello in scatola, sott'olio, in questo caso ne bastano 150 gr.
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